Il nuovo Centro Diurno Integrato è situato nel comune di Nembro, ingresso della Valle Seriana in provincia di Bergamo.
Una realizzazione nata dall’esigenza da parte della Fondazione di rispondere alla crescente necessità di supporto alla persona anziana, la nuova struttura sanitaria opera in regime di ospitalità diurna fornendo aiuto a situazioni di fragilità e divenendo momento d’incontro tra il sistema dei Servizi socio-sanitari ed il sistema del care-giver familiare in alternativa al ricovero in Residenza Sanitaria Assistenziale.
Il progetto è attento al contesto fisico-ambientale ed alla realtà territoriale nella quale si inserisce, una comunità attiva all’inizio della Valle Seriana in provincia di Bergamo, interagendo con il sensibile contesto sociale nel quale una struttura di servizio come questa è chiamata a confrontarsi.
Il nuovo complesso, che rivisita i 4000 mq esistenti con 2000 mq di nuova realizzazione, si sviluppa diramandosi dall’esistente edificio della Residenza Sanitaria Assistenziale attorno ad uno spazio aperto che abbraccia la cinquecentesca chiesa di San Nicola e la canonica per poi rivolgersi verso la storica via Ronchetti.
Lo sfruttamento del dislivello presente tra il giardino della RSA e il percorso pedonale posto a confine a nord tra via Oriolo e via dei Frati ha consentito di gestire il volume edificato in modo da addossarlo al giardino retrostante e permettere contemporaneamente ad entrambi i livelli dell’edificio di godere del parco antistante: piano terra rivolto a sud e piano primo a nord.
Il volume sfrutta così il forte dislivello del giardino esistente per celare la propria reale consistenza nascondendo parte del fronte nord. La sovrapposizione sfalsata dei due livelli del fabbricato genera porticati coperti al piano terra e lastrici solari al primo piano essenziali nel favorire le attività esterne agli ospiti del Centro Diurno e proteggere dal sole nel periodo estivo.
I fronti sono caratterizzati da una finitura in elementi di terracotta smaltata a sezione variabile in dialogo cromatico-materico con la tradizionale finitura in borlanti di fiume presenti sulla facciata della chiesa di San Nicola.
La composizione degli spazi interni persegue la volontà di restituire un ambiente che da un lato garantisca la massima efficienza dei percorsi e dei collegamenti tra le diverse funzioni e dall’altra offra un alta vivibilità degli spazi per tutti gli utenti.
Questo aspetto è garantito attraverso l’ampio corridoio lineare e gli spazi comuni che formano un percorso continuo lungo tutto l’edificio. L’edificio ospita il Centro Diurno integrato dimensionato per trenta ospiti, un sistema ambulatoriale con palestre e box terapie per gli utenti esterni e gli uffici per Servizio di Assistenza Domiciliare.
Questo progetto affronta il tema dell’abitare e del costruire per la fascia di popolazione anziana confrontandosi oggi con nuovi necessari bisogni, dettati dalle sopravvenute esigenze della persona, dalle accresciute aspettative di vita e dal relativo livello qualitativo di cui anche la terza età può e deve usufruire.
La struttura si inserisce così in un territorio dove, in ragione delle trasformazioni generali del nostro sistema di vita, del suo rapido allungamento nell’orizzonte temporale e dell’insorgenza di nuovi bisogni, è fondamentale l’attenzione verso le strutture destinate a questo tipo di fragilità.
La rigorosa rispondenza tra programma sanitario e progetto distributivo caratterizza le scelte progettuali adottate; l’interazione fra gli spazi è stata assicurata da scelte tecnico-costruttive in grado di assicurare allo stesso tempo elevata flessibilità e aderenza al continuo evolvere della tecnologia ospedaliera e delle sue sempre mutevoli esigenze spaziali.
“I nuovi modelli sociali e comportamentali, alla base del progetto, si identificano nello stretto rapporto tra le innovazioni tecnologiche e la quotidianità del vivere ponendo, noi progettisti, davanti a nuovi scenari. Scenari ai quali rispondere con la costruzione di una forma architettonica integrata e solidale con le dinamiche locali e al tempo stesso fortemente contemporanea” Remo Capitanio.