Se il valore del lavoro diventa il TEMPO nel quale costruire relazioni, grande importanza assume lo spazio all’interno del quale questo tempo si muove, costruisce squadre dove gli individui vengono formati, si identificano, si sentono apprezzati e quindi anche autorizzati a ‘sbagliare’ per imparare a fare meglio. Abbiamo tradotto questo flusso in spazio che si dilata e si comprime. E’ un grande giardino in cui si lavora, sempre a contatto con la natura, con la variazione dei suoi colori e delle sue stagioni. Gran parte degli uffici si affacciano
direttamente sul giardino che erode il corpo di fabbrica, lo ibrida specchiandosi nelle sue facciate, fino a colorare le numerose corti interne, ‘stanze a cielo aperto’ che portano la luce anche nelle aree più profonde del corpo di fabbrica.
Abbiamo iniziato da una visione di insieme, uno sguardo allargato verso la prospettiva futura, finale, restituendo l’immagine di uno spazio dove si produce, si cresce, ma in armonia con il paesaggio e la natura che viene risarcita fin dalla prima fase di intervento. E’ questo sguardo di insieme che ci ha permesso di trovare la forma degli spazi.
Se nella prima fase interveniamo solo sui volumi esistenti, attraverso la ridistribuzione interna degli ambienti e il rifacimento delle facciate, questo intervento si configura già come tester del processo futuro e permette di avere un’immagine riconoscibile che andrà a completarsi con l’ampliamento senza trasformare il brand.
Tale immagine è costruita rifiutando i grandi gesti architettonici che popolano con banalità le periferie industriali e non dell’Italia che produce. E’ piuttosto uno ‘sfondo’ su cui si raddoppia il paesaggio e preannuncia, all’esterno, il mood che guida chi si muove e vive gli spazi del lavoro, grazie alla presenza di grandi vetrate schermabili che definiscono gli uffici.